Bucchianico la storia, le tradizioni - dintorno&oltre

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Foto Matrimonio in largo S. Urbano - Bucchianico 1936
 è un sito sui ricordi, gli scritti e la storia di Bucchianico (anche recente), della vallata del fiume Foro e la vallata del fiume Alento, ma anche altro e oltre. Le Foto testimoniano i volti, i luoghi, le feste e i mestieri, gli Scritti raccontano la storia, il paesaggio e gli accadimenti. Chiunque può contribuire a documentare questi ricordi, basta mandare un messaggio, uno scritto, una storia una foto attraverso il modulo di contatto posto alla fine della pagina, e riceverete una risposta.
LA FOTOGRAFIA LO FA
Stai piangendo? No.
Mi è entrato qualcosa negli occhi.
Cosa? Un ricordo.
Parafrasando una frase del film
"Un Mondo a parte".
La fotografia lo fa, specialmente  
quella in bianco e nero.


CITAZIONI DINTORNO - Bucchianico

[...] Anche Mastrodomenico tirò un respiro profondo. [...]
"Schiavone, perché glielo devo ricordare? Lei sta appeso a un filo. E' questione di giorni e la sua nuova destinazione le arriverà tra capo e collo. E' un attimo, sa?
Magari hanno deciso una bella città come Firenze oppure Venezia. Invece lei fa girare i coglioni a un primo dirigente e per magia diventa, che so? Petrizzi?".
"Cos'è Petrizzi?".
"Un paese dell'entroterra calabrese."
"E c'è un commissariato?".
"Lo facciamo costruire apposta per lei". E rise. Da solo.
"Oppure preferisce Bucchianico?".
"Questa mi manca".
"Male. E' dove sono nato io".
"Sicuro che allora ci sarà una targa commemorativa, dottore".
"Quando imparerà a mettersi l'ironia in quel posto?".
"Impossibile il locale è già pieno".
"Vada a Ostia a fare il suo dovere. Ricevuto?".
"Forte e chiaro. Mi saluti Bucchianico".
"Vada a fare in culo". [...]

(cit. da: Antonio Manzini - Cinque indagini romane per Rocco Schiavone - Sellerio Editore Palermo - ed. 2016)



CITAZIONI DINTORNO - A. Camillo De Meis

[...] Quando scesero entrambi a una stazione e mi lasciarono solo nello scompartimento, m’affacciai al finestri- no, per seguirli con gli occhi: discutevano ancora, allontanandosi.
A un certo punto però il vecchietto perdette la
pazienza e prese la corsa.
- Chi lo dice? - gli domandò forte il giovane, fermo, con aria di sfida. Quegli allora si voltò per gridargli: - Camillo De Meis!
Mi parve che anche lui gridasse a me quel nome, a me che stavo intanto a ripetere meccanicamente: - Adriano… - . Buttai subito via quel De e ritenni il Meis. «Adriano Meis! Sì… Adriano Meis: suona bene…» [...] «Adriano Meis. Benone! M’hanno battezzato.»

(cit. da: Luigi Pirandello - Il fu Mattia Pascal - Copertina: ed. Nuova Antologia -  Roma 1904)

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